Andar per mare con la h

Andar per mare non è una novità, dai fenici in poi ci sono andati tutti.

Ci sono andati per commerciare, combattere, trasferirsi.

Pagine affascinanti e terribili  si son scritte nella storia,  per mare ci sono andati tutti: re, generali, soldati, pirati, per mare ci han trasportato gli schiavi, per mare si sta consumando la tragedia dell’emigrazione clandestina, dei nuovi schiavi che  cercano la libertà, spesso, ahimè, invano.

Ma se c’è quell’h davanti?

Quella lettera che in italiano è muta, che non si pronuncia, che non si può dire?

È anche la h della parola Handicap, ostacolo, qualcosa che impedisce o, meglio, vorrebbe impedire di… andar per mare!

Invece si può, e negli ultimi decenni lo abbiamo dimostrato.

Chi ha un handicap fisico o sensoriale, per mare, con qualche difficoltà, ci può e ci sa andare, soprattutto a vela.

Ci sono persone con handicap che fanno regate, ma ci sono anche persone che han voglia di proporre agli altri, semplicemente un modo più easy di… h-andar per mare.

Io per mare ci vado da qualche anno, e nel mio piccolo posso dire di essere andata per mare a vela, con molte persone di diversa estrazione sociale, con handicap, senza handicap, passando per l’agonismo, a me non troppo congeniale, al piacere di veleggiare, di godermi il mare il vento, il rumore delle drizze che suona sull’albero quando  le barche sono in porto, di vivere serate in pozzetto con un bicchierino di liquido alcoolico, ma anche di essere protagonista della vita di bordo, al timone, alle vele, alle manovre, alla vita domestica di bordo, laddove mi è consentito.

Handarpermare, una piccola associazione con sede ad Imperia, quest’anno me lo ha consentito.

Con qualche h naturalmente, perché, come il mare, la vita non è mai piatta, se fosse piatta non si navigherebbe, non si vivrebbe.

Mi ha consentito soprattutto di far provare queste emozioni anche ad altri amici che non le avevano  mai provate.

Grazie Handarpermare!

Spero che ci siano altre occasioni, altri momenti di navigazione e condivisione di questo mondo blu.

Ho però un sogno:

Sogno che un giorno non ci siano più barriere nautiche, che tutti possiamo andar per mare insieme, eliminando la h, o meglio, creando possibilità per persone che la h se la devono portare comunque, e persone che apparentemente quell’h non devono mostrarla sul loro corpo.

Andar per mare fa bene a tutti noi, perché la vela non è solo uno sport, è un mondo fatto di vento,  di acqua, di rapporti umani, di corpi e di anime.